Sull’infermiere di famiglia/comunità ora le Regioni accelerano. Lo scorso 10 settembre hanno infatti approvato un documento che rende uguale la figura dell’IF/C su tutto il territorio, e che ora potrà e dovrà essere attuato in modo omogeneo.
Il documento della Conferenza delle Regioni segue la strada tracciata dal Patto per salute 2019-2021 e dalle proposte della Fnopi consegnate a Governatori e al ministro della Salute, chiarendo bene cosa è, cosa non è, e quali sono le potenzialità e le peculiarità anche formative, organizzative e collaborative di questa figura, che di fatto esiste da anni in molte realtà locali, ma che ora andrà codificata, organizzata, normata e formata in tutte le Regioni.
Ma le Regioni hanno anche sottolineato che dell’IF/C c’è bisogno in fretta per l’urgenza determinata dal fenomeno epidemico da Sars-CoV-2 e per le “potenzialità determinate dall’introduzione di tale professionista sanitario per il potenziamento delle cure primarie” e per questo hanno messo a punto il loro documento.
“È necessario applicare subito l’innovazione – sottolinea la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli in linea con le Regioni – per dare spazio il più velocemente possibile alla nuova figura per l’assistenza sul territorio, anche prevedendo percorsi formativi ad hoc diffusi in tutte le Regioni: l’infermiere di famiglia/comunità non è una figura improvvisata, ma un professionista preparato per poter assistere al meglio i pazienti fragili e le loro famiglie”.
A QUESTO LINK IL DOCUMENTO DELLE REGIONI
A QUESTO LINK IL POSITION STATEMENT FNOPI
Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/09/10/ifec-regioni-conferenza-presidenti/