Covid 19 è un’emergenza non solo di salute, ma anche di relazione. È ciò che è stato sottolineato lo scorso 31 maggio in occasione della diciannovesima Giornata del Sollievo che quest’anno ha conciso anche con il decimo anniversario della legge sulle cure palliative38/2010.
Nel corso degli anni, considerando i bisogni concreti delle persone malate e sofferenti, l’obiettivo della Giornata è andato ampliandosi, abbracciando quasi tutte le condizioni di malattia ed esistenziali, pur mantenendo un posto di rilievo la fase terminale della vita.
“Quel che importa, sia durante la vita, sia di fronte alla morte, è non sentirsi abbandonati e soli”, scrisse il giornalista Gigi Ghirotti a cui è intitolata la Fondazione nazionale promotrice della Giornata del Sollievo con il Ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e con il sostegno dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana.
E gli infermieri non lasciano solo mai nessuno in nessun momento della vita e del bisogno e la Fnopi indica i presupposti che i suoi professionisti seguono per affrontare il dolore e aiutare i pazienti. La presenza degli infermieri è infatti garantita durante l’intero percorso di vita di una persona, dalla nascita fino al termine della vita. L’assistenza che gli infermieri offrono nella parte finale di questo percorso ha lo scopo di continuare a valorizzare la vita e preservare la dignità della persona anche se la morte è un evento atteso.
Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/05/30/giornata-sollievo-infermieri-covid/