
La Fnopi (Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche) sta organizzando un evento unico e memorabile, condiviso con tantissimi infermieri e Ordini per la giornata dell’Infermiere, il 12 maggio 2020, data che quest’anno coincide con il bicentenario della nascita di Florence Nightingale.
Gli infermieri rivendicano il diritto al futuro del Servizio sanitario nazionale e della professione

I 102 presidenti provinciali e interprovinciali componenti il Consiglio nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche della Federazione nazionale, riuniti a Roma il 12 ottobre, hanno firmato all’unanimità una mozione per garantire il diritto al futuro del Servizio sanitario nazionale e della professione infermieristica.

Si è tenuta il 17 settembre, voluta dal Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, una tavola rotonda con gli infermieri membri della sezione infermieristica della Società italiana di Medicina e Sanità penitenziaria (S.I.M.S.Pe. Onlus) con la presenza di Pierpaolo Pateri, Presidente dell’Opi di Cagliari.

Le ricerche parlano chiaro: il 20 per cento degli errori relativi alla somministrazione di farmaci in campo anestesiologico è determinato da uno scambio di siringhe o dalla scorretta identificazione del farmaco dovuto ad una calligrafia poco leggibile.
Uno strumento di ulteriore controllo è l’etichettatura delle siringhe con diversi colori, dato che altri metodi di classificazione delle siringhe, come l’utilizzo di nastro adesivo e di pennarello indelebile, non si sono rivelati la soluzione indicata.
È quanto emerso da uno studio condotto presso il Servizio di Anestesiologia dell’Ospedale Marcial Quiroga, della cittadina di San Juan in Argentina.
Secondo la ricerca, il metodo più sicuro per evitare i rischi nei pazienti è quello di etichettare le siringhe con adesivi colorati, che le classificano in tre grandi gruppi: miorilassanti, oppioidi e ipnotici.
Al momento dell’etichettatura, cinque aspetti fondamentali devono essere presi in considerazione, quali Il carattere tipografico, lo spazio tra lettera e lettera, l’altezza dell’etichetta, la scelta del coloree la qualità di stampa.
Il nome del farmaco deve inoltre corrispondere a quello riportato dalla Farmacopea Italiana (IP).
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