
Negli ultimi giorni si osserva un incremento del numero dei casi di Coronavirus, prevalentemente nelle aree interessate dal focolaio epidemico. L’Istituto Superiore di Sanità pone l’attenzione sulla necessità di utilizzare il facciale filtrante (classe rischio FFP2 e FFP3) e ogni altro dispositivo di protezione individuale, solo quando indicato, come da disposizioni ministeriali.
A tal proposito vengono elencate le principali raccomandazioni sul corretto utilizzo dei DPI:
1 – In assenza di sintomi di infezione respiratoria (tosse e/o raffreddore) e altre indicazioni epidemiologiche, vanno attuate sole le misure di precauzione standard.
2 – La mascherina chirurgica è indicata nei soggetti con sintomi di infezione respiratoria (tosse e/o raffreddore) per limitarne la diffusione.
3 – L’uso del filtrante facciale deve essere indicato solo in caso di assistenza diretta a soggetti sintomatici che soddisfano la definizione di caso clinico o epidemiologico di COVID-19.
4 – I DPI vanno indossati solo se si ha contatti diretti con i soggetti sintomatici o si soggiorna nello stesso contesto assistenziale (aerea dedicata per il percorso dei pazienti sospetti/accertati, stanze di isolamento).
5 – Indossare e rimuovere i DPI secondo buona pratica di vestizione e rimozione.
6 – L’utilizzo improprio delle mascherine potrebbe ridurre il livello di attenzione verso le altre misure di igiene di uguale efficacia come l’igiene delle mani.
7 – L’igiene delle mani resta la prima misura di sicurezza.
8 – La distanza di sicurezza da 1-2 metri da tutte le persone che mostrano sintomi influenzali (tosse, starnuti etc).
9 – Utilizzare correttamente la mascherina: far aderire completamente la mascherina al viso spingendo sul dorso del naso; effettuare la prova di tenuta quando si indossa il facciale filtrante FFP3.
10 – Sostituire la mascherina con filtrante se viene contaminata o quando diventa umida; attenersi alle indicazioni del produttore per la sostituzione periodica.
11 – Aderire alla igiene respiratoria ed etichetta della tosse.
Si ribadisce di evitare e impedire l’uso improprio delle mascherine o di altri DPI che se utilizzati in modo inutile tolgono protezione a chi ne ha bisogno soprattutto in caso di interventi di reale urgenza.
Agite e fate agire gli altri colleghi secondo scienza, coscienza e deontologia una triade che favorisce buoni risultati di salute.
Per approfondimenti:
https://www.fnopi.it/2020/02/28/coronavirus-dpi-buon-utilizzo-indicazioni-fnopi/

“Un paziente può dirsi guarito quando risulti negativo a due test effettuati a distanza di 24 ore”. Lo afferma il Consiglio di Superiore di Sanità che ha messo a punto un documento poi adottato dal Ministero della Salute che lo ha diffuso come circolare.
“Si definisce clinicamente guarito da Covid-19 un paziente che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche (febbre, rinite, tosse, mal di gola, eventualmente dispnea e, nei casi più gravi, polmonite con insufficienza respiratoria) associate all’infezione virologicamente documentata da SARS-CoV-2, diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica presentata. Il soggetto clinicamente guarito può risultare ancora positivo al test per la ricerca di SARS-CoV-2. Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2”.
In ogni caso, nel parere il Css evidenzia come “pur non esistendo chiare evidenze a supporto, si ritiene opportuno suggerire di ritestare il paziente risultato positivo, a risoluzione dei sintomi clinici e, in caso di persistenza della sintomatologia, non prima di 7 giorni dal riscontro della prima positività”.
Per approfondimenti:
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=81955

Il Coronavirus può essere sconfitto anche mettendo a disposizione degli operatori sanitari gli ultimi dati scientifici disponibili su aspetti specifici riguardanti l’epidemia. Per questo motivo la Società Italiana di Neonatologia ha elaborato il documento “Allattamento e Infezione da SARS-CoV-2”, con l’obiettivo di offrire delle indicazioni condivise e prevenire ed affrontare possibili casi di contagio madre-neonato.
“Ci troviamo dinanzi ad una situazione complessa e delicata: da un lato evidenze scientifiche e casistiche ancora limitate, dall’altro la volontà di tutelare la relazione mamma-neonato e l’allattamento al seno, coniugandola con un corretto approccio igienico-sanitario”, afferma il presidente della Sin Fabio Mosca.
“Non è ancora chiaro quale sia la frequenza di un’eventuale trasmissione perinatale dell’infezione da SARS-CoV-2. L’impatto sulla salute potrebbe dipendere più dalla gravità dell’infezione materna e da concomitanti patologie ostetriche, piuttosto che dall’infezione da SARS-CoV-2 in sé. Un’eventuale infezione neonatale da SARS-CoV-2 potrebbe essere il risultato di una trasmissione acquisita per via respiratoria dalla madre nel post partum piuttosto che per via transplacentare o tramite l’allattamento materno. Sulla base degli ancora limitati dati disponibili in letteratura, l’infezione postnatale da SARS-CoV-2 sembrerebbe non essere grave o risultare addirittura asintomatica rispetto a quanto avviene nelle età successive”.
“Raccomandiamo a tutti i neonatologi, alle ostetriche, agli infermieri e agli operatori sanitari coinvolti nella cura di mamme e neonati in ospedale, l’adozione di queste indicazioni e di tutte le procedure preventive necessarie”, conclude Mosca.
Per approfondimenti e per scaricare il documento:
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=81948

Il mondo delle professioni infermieristiche piange la scomparsa di Luca Benci. Giurista, esperto di professioni sanitarie, consulente della Fnopi, apprezzatissimo relatore a convegni e seminari organizzati per gli infermieri, è scomparso all’età di 59 anni lo scorso 28 febbraio dopo una vita dedicata alla crescita di tutte le professioni sanitarie.
Ex infermiere, nella sua attività di giurista Luca Benci è stato direttore dal 1998 al 2004 della Rivista di diritto delle professioni sanitarie e appena un anno fa era stato nominato componente non di diritto del Consiglio superiore di sanità per il triennio 2019-2022
La Fnopi ricorda l’uomo, il giurista, il teorico e il compagno di molte battaglie, capace di sottolineare con spirito assolutamente libero e trasparente come era sua caratteristica, anche le criticità e i punti di caduta – soprattutto giuridici – di posizioni e tesi che discusse e ragionate hanno poi portato quella infermieristica a essere una delle prime e più importanti professioni nel settore dell’assistenza nel nostro paese.
Ma Fnopi soprattutto piange l’amico, di tutti, nessuno escluso, che lascia un vuoto culturale e di rapporti umani difficilmente colmabile e che nessun infermiere potrà dimenticare. Luca Benci è sempre stato con noi e ora è giusto che tra noi resti la sua immagine, i suoi insegnamenti e la sua memoria.
La presidente nazionale Cnc (Coordinamento nazionale caposala) Maria Gabriella De Togni ha inviato una lettera a Quotidiano Sanità con la quale ha voluto “sottolineare l’apprezzamento per Benci che ha difeso e valorizzato la professione infermieristica scrivendone ripetutamente con la forza del suo carattere e la sua eccellente conoscenza giuridica. Lo abbiamo conosciuto e seguito, ci ha conosciuto e consigliato, con il suo immenso sapere del mondo del diritto e delle leggi, durante i numerosi anni di conoscenza. Oggi vogliamo ribadire questa nostra gratitudine per aver pubblicamente trasmesso, con la schiettezza e il coraggio, che sempre lo hanno contraddistinto, il suo pensiero e le sue idee”.
Il sito Quotidiano Sanità, di cui era collaboratore, ha dedicato a Benci una sezione speciale in cui ha raccolto tutti i suoi interventi.
Per approfondimenti:
http://www.quotidianosanita.it/ciao_luca/