
La Fase 2 dell’emergenza Covid 19 è caratterizzata dalla riapertura di numerose attività che per oltre due mesi sono rimaste chiuse. Per spiegare come adeguarsi alla prevenzione del rischio Covid l’Istituto superiore di Sanità ha appena pubblicato un suo rapporto su sanificazione di superfici, ambienti e abbigliamento, utile anche in caso di richiesta di consigli agli infermieri da parte dei cittadini.
Il Rapporto “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento” fornisce indicazioni, basate sulle evidenze a oggi disponibili, in tema di trasmissione dell’infezione da Sars-CoV-2, di sopravvivenza del virus su diverse superficie di efficacia dei prodottiutilizzati per la pulizia e la disinfezione/sanitizzazione dei locali. Le indicazioni contenute nel documento considerano anche l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana connessi al loro utilizzo.
Riguardo la stabilità nel tempo del virus Sars-CoV-2 su differenti superfici il rapporto fornisce una tabella di immediata fruizione dalla quale si evidenzia che sulla carta da stampa e velinale particelle virali infettanti sono state rilevate fino a 30 minuti dalla contaminazione; dopo 3 ore non sono più state rilevate.
Sul tessuto, invece la presenza di tali particelle è risultata più duratura nel tempo: sono state rilevate fino a 1 giorno dalla contaminazione e non più rilevate dopo 2 giorni.
Su banconote e vetrola presenza delle particelle virali infettanti è stata rilevata fino a 2 giorni dopo la contaminazione; non più rilevata dopo 4 giorni.
Più lungo l’intervallo di tempo su acciaio inox e plastica: le particelle virali infettanti sono state rilevate, infatti, fino a 4 giorni dalla contaminazione; non più rilevate dopo 7 giorni.
Testata anche la presenza delle particelle virali infettanti sulle mascherine chirurgiche: nello strato interno le particelle sono state rilevate fino a 4 giorni dalla contaminazione, dopo 7 giorni non sono state più rilevate; nello strato esterno invece le particelle virali sono risultate presenti fino a 7 giorni dalla contaminazione.
Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/05/19/rapporto-iss-sanificazione-linee-guida/

Covid 19 è un’emergenza non solo di salute, ma anche di relazione. È ciò che è stato sottolineato lo scorso 31 maggio in occasione della diciannovesima Giornata del Sollievo che quest’anno ha conciso anche con il decimo anniversario della legge sulle cure palliative38/2010.
Nel corso degli anni, considerando i bisogni concreti delle persone malate e sofferenti, l’obiettivo della Giornata è andato ampliandosi, abbracciando quasi tutte le condizioni di malattia ed esistenziali, pur mantenendo un posto di rilievo la fase terminale della vita.
“Quel che importa, sia durante la vita, sia di fronte alla morte, è non sentirsi abbandonati e soli”, scrisse il giornalista Gigi Ghirotti a cui è intitolata la Fondazione nazionale promotrice della Giornata del Sollievo con il Ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e con il sostegno dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana.
E gli infermieri non lasciano solo mai nessuno in nessun momento della vita e del bisogno e la Fnopi indica i presupposti che i suoi professionisti seguono per affrontare il dolore e aiutare i pazienti. La presenza degli infermieri è infatti garantita durante l’intero percorso di vita di una persona, dalla nascita fino al termine della vita. L’assistenza che gli infermieri offrono nella parte finale di questo percorso ha lo scopo di continuare a valorizzare la vita e preservare la dignità della persona anche se la morte è un evento atteso.
Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/05/30/giornata-sollievo-infermieri-covid/