“Con l’abolizione del Superticket il Servizio sanitario pubblico ritorna ad essere ‘la prima scelta’ per i cittadini. Per troppi anni molte prestazioni, soprattutto quelle a più basso costo, erano più convenienti da effettuare in privato. Un’assurdità della quale tutti i cittadini si rendono conto e che ha minato il loro rapporto di fiducia con il Ssn, svuotando le casse di quest’ultimo. Ora finalmente si cambia musica”.
Lo afferma il portavoce Fnopi Tonino Aceti, che commenta così l’abolizione del Superticket da dieci euro che dal primo settembre sparirà dall’elenco dei balzelli sanitari per i cittadini.
Stando ai dati della Corte dei Conti, nel 2019 il nostro paese ha pagato oltre 2,9 miliardi di euro di ticket: oltre un miliardo e mezzo sulla farmaceutica e più di 1,3mld su prestazioni sanitarie (specialistica, pronto soccorso e altre prestazioni sanitarie).
Per Aceti l’abolizione del Superticket “deve essere affiancato da ulteriori misure volte a sostenere i redditi familiari che stanno già facendo i conti con gli effetti negativi dell’emergenza coronavirus sull’economia del Paese”.
Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/08/31/aceti-superticket-abolito/