Ieri il Consiglio dei Ministri ha deciso di estendere con un decreto a tutto il Paese misure di contenimento del Coronavirus ancora più rigorose. Tra queste, la sospensione di congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità.
Per quanto riguarda il mondo sanitario, è vietato agli accompagnatori dei pazienti permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto, l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite (RSA) e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.
Il Dpcm prevede anche una nuova serie di misure di informazione e prevenzione da adottare sull’intero territorio nazionale.
Il personale sanitario si attiene alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e applica le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della salute.
Si raccomanda a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità o stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, e in tutti i locali aperti al pubblico, sono messe a disposizione degli addetti e degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani.
Per quanto riguarda gli operatori sanitari, il Dpcm prevede che in base alle indicazioni delle misure di contenimento provvedano alla prescrizione della permanenza domiciliare, secondo una serie di le modalità:
a) contattano telefonicamente e assumono informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti, per una adeguata valutazione del rischio di esposizione;
b) accertano la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, informano dettagliatamente l’interessato sulle misure da adottare, illustrandone le modalità e le finalità per assicurare la massima adesione;
c) accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, l’operatore di sanità pubblica informa il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta da cui il soggetto è assistito anche per l’eventuale certificazione ai fini Inps;
d) in caso di necessità di certificazione Inps per l’assenza dal lavoro, si procede a rilasciare una dichiarazione indirizzata all’Inps, al datore di lavoro e al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta in cui si dichiara che per motivi di sanità pubblica è stato posto in quarantena, specificandone la data di inizio e fine.
L’operatore di sanità pubblica deve anche:
a) accertare l’assenza di febbre o altra sintomatologia del soggetto da porre in isolamento, e degli altri eventuali conviventi;
b) informare la persona circa i sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di comparsa di sintomi;
c) informare la persona della necessità di misurare la temperatura corporea due volte al giorno (la mattina e la sera).
Per approfondimenti:
https://www.fnopi.it/2020/03/05/covid-19-dcpm-4-marzo-contenimento-misure-generali-misure-operatori/