La riapertura delle scuole è una priorità assoluta ma deve avvenire con una organizzazione in grado di prevenire e assistere eventuali problemi degli alunni che riprenderanno le lezioni a settembre, siano essi legati alla pandemia o no. E per farlo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha messo a punto un documento con precise indicazioni valide per tutti e che prevede anche l’utilizzo di infermieri scolastici.
Secondo il documento, lo staff delle scuole deve includere queste figure professionali che non servono solo alla prevenzione di Covid 19, ma anche al controllo dei bambini con problemi di cronicità, diabetici, asmatici, epilettici ecc., compito questo che fa già parte delle caratteristiche proprie della professione infermieristica a cui si aggiunge ora la indispensabile tutela della salute nella pandemia.
Per il Centro, se una scuola è servita da un professionista sanitario (e fa l’esempio proprio dell’infermiere scolastico), questo dovrebbe avere accesso a dispositivi di protezione individuale appropriati e aver ricevuto formazione per il loro uso rispetto a sintomi compatibili con Covid 19.
“Il riorientamento dell’offerta assistenziale per garantire efficaci strategie preventive e pro-attive deve garantire la continuità assistenziale” spiega la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli. “L’equilibrio si ottiene definendo nuove regole organizzative e delineando attitudini professionali, competenze trasversali degli attori del sistema”.
“Come Federazione siamo a disposizione di Governo e Regioni per disegnare nuovi modelli di assistenza che vadano in questo senso e che garantiscano, grazie all’uso appropriato di tutte le professionalità, la salute e la prevenzione ai cittadini” conclude Mangiacavalli.
Per approfondimenti e per scaricare il documento“ Covid 19 nei bambini e ruolo degli ambienti scolastici nella trasmissione di Covid 19”: https://www.fnopi.it/2020/08/20/scuole-riapertura-infermiere-scolastico/