In tempi di Covid-19 il tracciamento dei contatti (Contact Tracing, CT) è uno strumento fondamentale di sanità pubblica per la prevenzione e il controllo della diffusione delle malattie trasmissibili da persona a persona. Per questo l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso un rapporto dal titolo “Supporto digitale al tracciamento dei contatti (contact tracing) in pandemia: considerazioni di etica e di governance″,in cui si analizzano i molteplici problemi di etica che il tracciamento solleva.
Il CT si avvale di contatti telematici e digitali, limitando i contatti personali fra gli operatori di sanità pubblica e i cittadini e utilizzando tecnologie di accesso a data base telematici e di rintracciamento di prossimità tramite Bluetooth o Gps. Le applicazioni mobili (“App”) scaricate su smartphone possono costituire un potente supporto tecnologico al CT.
Per la Fnopi ha fatto parte del gruppo di lavoro Aurelio Filippini, presidente dell’ordine di Varese, esperto di Bioetica e componente del gruppo di lavoro che ha messo a punto il codice deontologico delle professioni infermieristiche e il relativo commentario.
Per quanto riguarda i principali requisiti metodologici, il Rapporto ne evidenzia e ne spiega sette.
1 – Proporzionalità delle informazioni raccolte(non devono essere raccolti dati ulteriori rispetto a quelli strettamente necessari all’identificazione del possibile contatto a rischio).
2 – Volontarietà dell’uso(non c’è un obbligo giuridico per i cittadini di sottoporsi al CT mediante App, ma va ricordata la responsabilità del singolo nei confronti della comunità in cui vive, responsabilità che chiede di collaborare fattivamente alle politiche di salute pubblica, incluso ovviamente il CT).
3 – Informazione e consenso(ogni persona deve poter dare il proprio consenso all’utilizzo delle App, anche dopo averle scaricate nel proprio smartphone o supporto mobile, e anche differenziato rispetto ai diversi eventuali moduli che le compongono).
4 – Gestione(la App deve essere gestita totalmente da una istituzione pubblica, escludendo ogni finalità a scopo di lucro, diretta e/o indiretta).
5 – Trasparenza del codice e dei risultati della sua diffusione(il codice utilizzato dagli autori delle App così come i risultati della sua diffusione devono essere resi pubblici dalle autorità istituzionali competenti, facilmente accessibile e comprensibile alla cittadinanza).
6 – Cancellazione dei dati(deve avvenire in tempi congrui rispetto all’esigenza di controllo dell’epidemia, che rimane l’unico scopo della loro conservazione, e comunque al termine dell’emergenza pandemica).
7 – Disponibilità gratuita di assistenza tecnica e sanitaria 24 ore su 24(la persona che rileva un contatto può aver bisogno di assistenza tecnica per interpretare la segnalazione e di assistenza sanitaria perché potrebbe avere imprevedibili reazioni ansiose quando viene a conoscenza dell’avvenuta esposizione).
A QUESTO LINK IL RAPPORTO INTEGRALE DELL’ISS
Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/09/22/app-contact-tracing-rapporto-iss/