OPI | Ordine delle Professioni infermieristiche Cagliari

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Anche i pediatri di libera scelta appoggiano la richiesta della Fnopi di istituire la figura dell’infermiere scolastico. “Non torniamo indietro e soprattutto non creiamo confusione di ruoli a scapito di bambini e genitori. Dentro quelle classi ci sono i nostri pazienti ed è impensabile affidare ad altre figure professionali non specialistiche, compiti che si collocano tra le nostre responsabilità” ha affermato il presidente della Fimp Paolo Biasci.

 

La presidente della Fnopi Barbara Mangiacavalli ha ringraziato la Fimp assicurando “tutta la disponibilità della Fnopi a tracciare assieme e con le istituzioni il percorso migliore per un’assistenza della massima qualità ed efficacia e, soprattutto, perché le scuole possano riaprire in piena sicurezza”.

 

“Avere un professionista infermiere a scuola garantisce il rispetto dei diritti di tutela alla salute e diritto allo studio; trasmette una maggiore sicurezza ai genitori che vedono preso in carico globalmente il proprio figlio e riducono l’assenteismo dovuto alla somministrazione delle terapie. E sarà lo stesso infermiere ad attivare in caso di reale necessità il medico che assiste l’alunno, operando in team con il pediatra di libera scelta all’interno dei Dipartimenti di prevenzione” conclude Mangiacavalli..

 

Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/09/03/pediatri-infermieri-scuole/

 

“Ogni scuola italiana dovrebbe avere un infermiere per la gestione degli studenti ed una infermeria o almeno una area dove poter temporaneamente isolare e curare fino al successivo arrivo dei genitori o prima dell’invio in strutture sanitarie. La pratica infermieristica in ambito scolastico ha infatti lo scopo di proteggere e promuovere la salute degli studenti, per facilitarne lo sviluppo ottimale e contribuire al successo accademico”.

 

Ad avanzare la proposta è il presidente del Cnai (Consociazione Nazionale delle Associazioni Infermere/i) Walter De Caro che, in una lettera a Quotidiano Sanità, ricorda di avere “sempre sostenuto la necessità della presenza dell’infermiere scolastico tanto da aver consentito l’attivazione dell’infermiere scolastico, con un progetto di grande successo del Nucleo Cnai Ravenna, finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna realizzato in collaborazione con altri soggetti, come l’Ausl e il Lions Club Dante Alighieri) a partire dal 2015”.

 

“Sarebbe opportuno educare alla salute come elemento cardine, ed in questo periodo Covid-19 ad esempio insegnare ai bambini a lavarsi le mani, indossare mascherine, guanti; monitorare e gestire le sintomatologie febbrili e da raffreddamento, gestire le vaccinazioni, gestire eventuali ulteriori patologie o effettuare il primo soccorso a livello scolastico è ora più critico che mai”.

 

Per De Caro “il successo di questa iniziativa in Italia è tra le buone pratiche da seguire e da riverberare in tutte le regioni. Avere infermieri scolastici sarebbe un investimento valido non solo per il Covid-19 ma per il futuro, al pari dell’investimento che si sta attuando nell’infermieristica di famiglia”.

 

Per approfondimenti: http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=86972