OPI | Ordine delle Professioni infermieristiche Cagliari

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La definizione del ruolo dell’infermiere di famiglia passerà attraverso un percorso condiviso e i cui esiti saranno fatti propri dal nuovo Patto per la Salute. È quanto è emerso dall’incontro, svoltosi lo scorso 23 ottobre a Roma tra i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e quelli della Fnopi.

 

Durante il confronto, che ha rappresentato l’avvio del Tavolo previsto dal protocollo siglato dalle parti il 20 dicembre scorso, sono stati affrontati i principali temi relativi allo sviluppo della professione infermieristica alla luce del futuro Patto per la Salute.

 

All’incontro erano presenti Luigi Genesio Icardi (assessore alla Salute della Regione Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni), Sergio Venturi (assessore alla Salute della Regione Emilia-Romagna e presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità), il, portavoce della Fnopi Tonino Aceti e Franco Vallicella del Comitato Centrale della Fnopi.

 

All’interno del metodo innovativo di confronto, in cui verranno coinvolte tutte le professioni che a vario titolo lavorano e concorrono allo sviluppo del servizio sanitario, è emersa anche la proposta di una Conferenza nazionale sulla Salute un’idea che ha già incontrato la valutazione positiva del ministro della Salute, Roberto Speranza.

 

Una Conferenza sarà il segno di una grande alleanza fra le istituzioni statali e regionali e le professioni, mediche e sanitarie, con l’obiettivo di rilanciare e valorizzare la sanità pubblica italiana.

 

 

Per approfondimenti:

http://www.fnopi.it/attualita/regioni-fnopi-presto-una-conferenza-nazionale-sulla-salute-al-via-il-confronto-sull-infermiere-di-famiglia-id2760.htm

 

Contrastare gli atti di violenza contro il personale sanitario e sociosanitario nell’esercizio delle loro funzioni, anche attraverso la previsione di specifiche aggravanti per condotte di aggressione fisica. Lo chiedono tre mozioni, presentate dalla maggioranza composta da Pd-M5S-Leu, da Fratelli d’Italia e da Forza Italia, e approvate lo scorso 30 ottobre dalla Camera.

 

La mozione proposta dai gruppi di maggioranza prevede inoltre di “considerare l’opportunità di disciplinare la figura dell’infermiere di famiglia o di comunità, anche al fine di contenere il ricorso improprio al pronto soccorso e l’eccesso di ospedalizzazioni qualora non necessarie, valorizzando il ruolo della professione infermieristica in riferimento alla necessità di una riorganizzazione del sistema sanitario centrato sul territorio, anche nell’ambito di un riordino e di una collaborazione con l’attività del medico di medicina generale, in un’ottica di studio multiprofessionale integrato”.

 

Per approfondimenti:

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=78260

 

 

Gli over 65 nel nostro paese superano ormai i 13,6 milioni e la maggior parte ha bisogni di salute. Non solo: guardando in prospettiva, l’Italia si confermerà sempre di più uno dei paesi più vecchi dell’Ue. Nel 2028, tra la popolazione della classe di età 45-74 anni, gli ipertesi saranno infatti 7 milioni, quelli affetti da artrosi/artrite 6 milioni, i malati di osteoporosi 2,6 milioni, i malati di diabete circa 2 milioni e i malati di cuore più di 1 milione. Inoltre, tra gli italiani ultra 75enni 4 milioni saranno affetti da ipertensione o artrosi/artrite, 2,5 milioni da osteoporosi, 1,5 milioni da diabete e 1,3 milioni da patologie cardiache.

 

I dati sono stati commentati lo scorso 22 agosto al Meeting Salute di Rimini 2019 dal consigliere Fnopi Cosimo Cicia.

 

Secondo le rilevazioni del ministero della Salute, in un anno sono stati trattati poco meno di un milione di casi di assistenza domiciliare integrata, di cui nell’82,3 er cento dei casi si è trattato di anziani. Il dato positivo, secondo Cicia, è che di questi casi se ne sono occupati in media per 12 ore (anche se solo con una media di 16 accessi l’anno) gli infermieri, contro le 3 ore medie sia di tempo dedicato che di accessi delle altre figure professionali sanitarie: quattro volte e oltre di più quindi.

 

Anche per questo, come evidenzia una ricerca Fnopi, la priorità per il futuro è per quasi l’80% degli italiani l’istituzione della figura dell’infermiere sul territorio, analoga a quella del medico di medicina generale: l’infermiere di famiglia. Una figura molto apprezzata da tutti e su cui sono presenti due recenti proposte di legge in Parlamento, che rende ottimale l’assistenza in un settore chiave per ridurre l’utilizzo improprio dell’ospedale.

 

Questi professionisti, oltre a dare assistenza ai pazienti, possono facilitare il percorso tra le strutture ospedaliere, le strutture territoriali e, sul territorio, tra i medici di famiglia e gli altri attori dell’assistenza e coordinare le attività assistenziali a livello territoriale e domiciliare. Tra gli obiettivi c’è la riduzione delle ospedalizzazioni evitabili e il ricorso improprio al pronto soccorso a favore dei pazienti. Anziani in testa ovviamente.

 

Per approfondimenti:

http://www.fnopi.it/attualita/assistenza-agli-anziani-servono-piu-infermieri-sul-territorio-li-chiedono-gli-over-65-e-le-famiglie-id2716.htm

 

https://www.avvenire.it/economia/pagine/fnopi-infermiere-di-famiglia-una-figura-richiesta-dal-territorio

 

 

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