OPI | Ordine delle Professioni infermieristiche Cagliari

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Durante la fase più acuta dell’emergenza coronavirus a Bergamo, Enza Anemolo ha assistito e rincuorato sino all’ultimo pazienti e familiari. Per “la costante condivisione dei valori di servizio, di impegno e di prossimità al cittadino che caratterizzano la Polizia di Stato” Enza Anemolo, 36 anni, infermiera, figlia di una coppia di agenti della Questura di Bergamo, è diventata così poliziotta ad honorem

 

La cerimonia si è svolta a Roma in occasione del 168° anniversario del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza davanti al Viminale, alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

 

“Sono figlia di due poliziotti, il premio mi lusinga” ha detto. “Svolgo i miei impieghi a domicilio. Lavoro a Bergamo con un ente che assiste 650 persone su tutto il territorio. Di questi, 160 sono pazienti con un profilo Covid-19. Nel momento più forte dell’emergenza a febbraio, marzo e aprile – ricorda – visitavo una media di 30 persone al giorno. La situazione era critica, ogni settimana gli ammalati crescevano di 40 unità. Purtroppo viaggiavamo a una media di sei-sette sedazioni terminali al giorno. Si trattava di uomini e donne che non volevano andare in ospedale, venivano accompagnati a domicilio e qui si attivavano le cure palliative, perché avevano fame di ossigeno”.

 

“Ho impresso nella mente i figli che volevano tenere le mani del loro padre o della loro madre fino all’ultimo respiro. Da parte nostra non c’è stato perciò solo un supporto sanitario, ma anche psicologico”.

 

“Un grazie particolare al Questore Maurizio Auriemma e a tutta la Polizia di Stato. Il premio è dedicato a tutti i miei colleghi infermieri che hanno lavorato inesorabilmente, ai medici, ma anche alle famiglie dei miei assistiti” conclude Anemolo.

 

Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/07/12/grazie-di-cuore-enza-infermiera-di-bergamo-poliziotta-ad-honorem-per-la-lotta-a-covid/