OPI | Ordine delle Professioni infermieristiche Cagliari

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I pilastri di una comunicazione efficace sono la veridicità, la coerenza e la gradualità. Anche quando si deve comunicare con i familiari di pazienti in completo isolamento a causa del Covid-19. Le società Aniarti, Siaarti, Sicp e Simeu hanno realizzato un documento destinato a tutte le istituzioni sanitarie che gestiscono le persone che hanno contratto il virus (in particolare quelli in una condizione clinica instabile) e ha lo scopo di aiutare il team di assistenza a comunicare con le famiglie che vivono in completo isolamento dal paziente.

 

Il documento invita gli operatori sanitari a fornire informazioni comprensibili sulla malattia e le opzioni terapeutiche; a ottenere informazioni sulle aspettative dei parenti riguardo alla malattia e sui valori del paziente e scelte; a mostrare empatia e partecipazione (attraverso un linguaggio non tecnico e con un atteggiamento che è né troppo distaccato né eccessivamente emotivo); a consentire ai parenti di esprimere le proprie emozioni; a prevenire equivoci e conflitti con il team di assistenza.

 

Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/04/19/aniarti-siaarti-sicp-simeu-documento-congiunto-covid/

 

“La terapia per rilanciare i servizi sanitari territoriali, per farli diventare davvero il secondo pilastro del Servizio sanitario nazionale, è stata approvata da Governo e Regioni appena quattro mesi fa e si chiamaPatto per la Salute 2019-2021.Così il Ssn ha introdotto su tutto il territorio l’infermiere di famiglia e di comunità”. Lo afferma il portavoce della Fnopi Tonino Aceti, secondo cui “i patti si rispettano”.

 

“All’emergenza per i pazienti Covid, oggi si aggiunge anche quella dei pazienti non-Covid con fragilità (cronici, non autosufficienti), i quali per circa due mesi hanno fatto i conti con un vero e proprio congelamento dei servizi socio-sanitari territoriali, già carenti, a partire da quelli domiciliari, che sono fondamentali per la prevenzione e gestione delle complicanze. E la prospettiva, in assenza di interventi immediati e massici, rischia decisamente di non essere all’altezza dei bisogni reali dei pazienti”.

 

“Nel cosiddetto Decreto Aprile gli infermieri si aspettano un potenziamento del territorio che punti sulla loro professione, attraverso l’attuazione delle misure contenute nel Patto per la Salute e la messa a terra su tutto il territorio nazionale dell’infermiere di famiglia e di comunità. Tutto questo è possibile mettendo sul piatto risorse concrete in grado di superare l’attuale carenza di infermieri sul territorio, pari a 30mila unità. No alle nozze con i fichi secchi” conclude Aceti.

 

Per approfondimenti:

https://www.fnopi.it/2020/04/26/fase2-infermiere-di-famiglia-territorio/