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Aceti (Fnopi): “L’abrogazione del superticket è sufficiente o serve altro?”

“L’abolizione a settembre del superticket da dieci euro sulle ricette è un provvedimento importante che ora però, da solo, potrebbe non essere più del tutto sufficiente a contrastare le attuali e future difficoltà di accesso alle cure per motivi economici, vista la previsione dell’evoluzione del quadro sociale ed economico del nostro Paese segnalata dall’Istat: nel 2020 Pil -8,3 per cento e occupazione -9,3 per cento”. Lo afferma il portavoce della Fnopi Tonino Aceti, secondo cui “l’attuale normativa sulle esenzioni dal ticket per motivi economici prevede che per ottenere oggi l’esenzione il calcolo debba essere svolto sul reddito familiare dell’anno precedente, cioè quello pre-pandemia”.

 

Stando ai dati della spesa dei cittadini per ticket sanitari, contenuti all’interno del Rapporto 2020 sul Coordinamento della Finanza Pubblica della Corte dei Conti, nel 2019 il nostro Paese ha pagato oltre 2,9 miliardi di euro di ticket: oltre un miliardo e mezzo di ticket sulla farmaceutica e più di 1,3 su prestazioni sanitarie (specialistica, pronto soccorso e altre prestazioni sanitarie).

 

Per Aceti “ad essere a rischio è il principio dell’equità, che ritroviamo come obiettivo all’interno di due misure contenute in ben due Patti per la Salute, ad oggi rimaste però sulla carta. Del resto, il combinato disposto di ticket e liste di attesa rappresenta, anche secondo l’Istat, una delle principali criticità nell’accesso alle cure; accessibilità che rappresenta una della maggiori sfide del Servizio Sanitario Pubblico soprattutto in questo momento, sia per l’assistenza ai pazienti Covid che per quelli non Covid, quest’ultimi alle prese anche con la sospensione di parecchie prestazioni durante la fase di lockdown”.

 

Per approfondimenti: https://www.fnopi.it/2020/06/27/ticket-sospensione-aceti/

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